Questa è una ricetta che ho riportata anche nel libro Medicina da Mangiare. Uno Yogurt di mandorle (oppure di capra) autoprodotto, partendo dalle mandorle, oppure dal latte di capra, con inulina (con azione prebiotica) e lamponi raccolti nei boschi. Chiaramente, se non è periodo di lamponi, si può usare altra frutta, oppure frutta disidratata.
Cos’è l’inulina? Si tratta di una fibra solubile naturalmente presente in alcuni cibi vegetali, come per esempio topinambur o alcune radici (cicoria, tarassaco). E’ un carboidrato composto da lunghe catene di fruttosio (fruttooligosaccaridi, FOS), non digeribili dal nostro organismo, con molte proprietà a livello intestinale: da quelle prebiotiche (nutre i nostri batteri a livello intestinale) alla capacità di ridurre l’assorbimento di glucosio. Il suo uso potrebbe essere interessante in caso di diete chetogeniche (a basso contenuto di carboidrati e proteine. Di veda il capitolo Dieta chetogenica per tumori cerebrali nel libro Medicina da Mangiare). Fermo restando, che l’ideale sarebbe assumere una sostanza non in maniera “avulsa”, ma in maniera integra: quindi nel cibo che la contiene naturalmente. Ricordiamo che l’inulina è particolarmente presente nel topinambur.
Lo yogurt è un prodotto piuttosto rinfrescante. Ha un’energia di risalita: sarebbe più indicato in primavera o ostate, piuttosto che in inverno (quando, come prodotto probiotico preferirò il miso)
Ingredienti
- 300 gr di mandorle pelate e tostate
- 1l di acqua
- un cucchiaio di kuzu
- un cucchiaio di inulina
- fermenti (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) che possiamo acquistare in farmacia oppure nei negozi di alimenti biologici. Io sono partita da uno yogurt di capra.
Procedimento
Sono partita dalle mandorle con pelle. Le ho pelate (20-30 secondi in acqua bollente, poi si rimuove la pellicina). Tostate: 30 minuti in forno a 120gradi circa.
Fatto il latte di mandorla in questo modo: ho tritato finemente la mandorla, fino ad ottenere una farina o una crema di mandorle; è bene farlo in più riprese (facendo delle pause) per evitare di surriscaldare e di ossidare i semi oleaginosi. Quindi, ho aggiunto l’acqua a filo, continuando a frullare. Non ho filtrato per evitare di renderlo più yin (bello anche masticare un po’). Altrimenti, possiamo filtrare con un con un colino a maglia fine
Addensiamo la bevanda così ottenuta con un po’ di kuzu (altrimenti lo yogurt rimane un po’ liquido). Ovvero, aggiungiamo il kuzu nella bevanda latte così ottenuta e mettiamo sul fuoco, mescolando per qualche minuto, finché non si addensa leggermente.
Uniamo il composto ai fermenti e lasciamo fermentare per 12 ore (in yogurtiera).
Ho aggiunto inulina (per potenziare l’azione probiotica) e lamponi raccolti nei boschi (durante il loro periodo). Possiamo servire con una granella di mandorla tostata.
Ritrovate questo mio articolo nel libro Medicina da Mangiare.
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