“Voglio essere libero di fare ciò che voglio!”. Sento spesso ripetere questa frase, specie quando si tratta di scelte alimentari.
In questa frase manca però un presupposto fondamentale. Ciò che ci dovremmo chiedere è

Sono realmente libero?

Ciò che penso di volere è realmente ciò che voglio, oppure un condizionamento esterno che mi spinge verso comportamenti di massa funzionali al volere di altri?

La libertà è dunque una realtà o, piuttosto, un’illusione?

Per essere realmente liberi, è necessaria una presa di coscienza che ci permetta di “ripulirci” dai condizionamenti che spesso, anche inconsapevolmente, guidano le nostre scelte quotidiane, a cominciare dalle scelte del nostro cibo (influenzate dal marketing!).

Perché allora non facciamo qualcosa? Perché non usiamo il nostro libero arbitrio? Molto spesso, la finta libertà è la scelta più comoda: possiamo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, evitando di responsabilizzarci.

Imbottigliati nella nostra routine quotidiana, continuiamo a vivere una vita che non è la nostra, convinti che non ci sia tempo per altro. Non abbiamo tempo per cucinare, per masticare, per meditare, per passeggiare nei boschi.
Non abbiamo tempo per vivere!

Quando riusciamo ad intravedere una possibilità di cambiare, spesso siamo colti dalla paura di farlo.
Cosa c’è da temere? Di cosa abbiamo paura… forse paura di vivere?

L’unico rischio è quello di ritrovare noi stessi ed essere felici.

 


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