Come scegliere il nostro cibo? Ispirandoci al testo  In Difesa del Cibo, di Michael Pollan, vediamo alcune indicazioni:

  • Pagate di più, mangiate di meno. Generalmente il cibo migliore, sia in termini di gusto che di qualità nutrizionali (il più delle volte correlati), è più caro: questo perché è stato prodotto con metodi di maggiore qualità e cura. Ma ricordiamo anche che chi meno spende, più spende. Quindi, il segreto è spendere più per spendere meno (sulla nostra salute e quella dell’ambiente)… mangiando diversamente e anche meno. A conti fatti, questo ci fa risparmiare. Ricordiamo, come dice lo stesso Pollan, che “Il cibo a basso prezzo è un’illusione, non esiste. Il vero costo del cibo alla fine viene pagato da qualche parte. E se non lo paghiamo alla cassa, lo paga l’ambiente. E la nostra salute“.
  • Fate pasti veri. Mangiate cibo vero! Oggi si fanno sempre più spuntini e sempre meno pasti in comune. Per restituire al pasto il suo ruolo, Pollan suggerisce alcune indicazioni pratiche (come vediamo di seguito).
  • Mangiate a tavola.
  • Non prendete il vostro carburante dove lo prende la vostra automobile. Le stazioni di servizio offrono prevalentemente merendine industriali e trasformate, oltre che bibite zuccherate.
  • Se possibile, non mangiate da soli. In genere quando si mangia da soli, lo si fa davanti alla televisione oppure al PC: questo ci spinge a consumare di più, in quanto non si è consapevoli dell’atto che stiamo compiendo. Mangiare in compagnia trasforma l’atto del nutrimento da meccanico a conviviale, ovvero una forma di legame sociale.
  • Ascoltate il vostro intestino. Evitiamo di essere prede del marketing: in questo modo potremo decidere del nostro cibo. Tornare ad ascoltarci vuol dire anche riprendere contatto con noi stessi, ascoltando la nostra sensazione di pienezza e mangiando lentamente e meno (dal momento in cui si inizia a mangiare, occorrono circa venti minuti affinché il cervello riceva dallo stomaco il senso di sazietà).
  • Non mangiare di corsa. Mangiare lentamente è utile non solo per tenere a freno l’appetito, ma anche per essere presenti e consapevoli del qui ed ora. Questo vuol dire anche assaporare il nostro cibo, e trarre piacere e nutrimento da esso. Vuol dire essere consci di quello che il cibo rappresenta e consapevoli della sua provenienza. Vuol dire accoglierlo e assaporarlo con Rispetto e Gratitudine. Carlo Petrini, fondatore di SlowFood, ci riporta, nel discorso di apertura di Terra Madre, a Torino (ottobre 2004): “La buona qualità del cibo deve incontrare un consumatore che rispetta il lavoro agricolo, che educa i suoi sensi, che diventa alleato prezioso dei produttori”.
  • Cucinate e, se possibile, coltivate il vostro orto. Questo, di conseguenza, ci porterà ad occuparci, in maniera indiretta anche della nostra salute.

Il cibo è anche cultura ed evoluzione. E’ nutrimento per corpo mente e spirito. Ed è grazie alle nostre scelte sul cibo che possiamo scegliere di costruire un mondo migliore. Anche perché noi siamo ciò che mangiamo.

Dunque possiamo scegliere… Scegliere cosa vogliamo per il nostro presente e per il nostro futuro.


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