Ci siamo mai chiesti come mai un tempo i vecchi erano saggi, e oggi son per lo più dementi?
Anche qui, diciamo grazie all’alimentazione squilibrata che si segue al giorno d’oggi, a cominciare dallo zucchero!
Si, lo zucchero è associato a patologie degenerative come l’Alzheimer, la patologia degenerativa più diffusa.
Sappiamo che i carboidrati sono fondamentali nella nostra alimentazione perché ci forniscono il carburante per le cellule dell’organismo. In particolare per neuroni e globuli rossi son la principale fonte di energia utilizzabile.
Ma scompensi glicemici tutto fanno tranne che nutrire.
Abbiamo già parlato dell’omeostasi della glicemia, mantenuta grazie ad ormoni quali insulina e glucagone.
Se si mangiano zucchero e cibi ad alto indice glicemico, si ha una condizione di iperglicemia che poi nel tempo può deteriorare le nostre funzioni cognitive.
Questo perché ad una condizione di iperglicemia segue una di IPOglicemia, causata dalla produzione di tanta insulina (a fronte di questi picchi glicemici, per l’appunto), che ci porta a sofferenza encefalica.
Ma anche perché, nel tempo, si degenera in insulino-resistenza, una condizione costante di iperglicemia, con conseguenti danni strutturali e compromissione funzionale delle cellule e dei nervi cerebrali, emorragia dei vasi sanguigni cerebrali e aumento di accumulo di beta amiloide, alla base del morbo di Alzheimer.
Ordunque, possiamo scegliere di non bruciarci anche il cervello!
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