Conoscete i G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidali)? Potrebbero essere l’alternativa per un acquisto solidale.
Cos’è un G.A.S.? E’ un gruppo di persone che hanno deciso di incontrarsi per acquistare, all’ingrosso e direttamente dal produttore, prodotti alimentari o di uso comune, ridistribuendoli tra loro.
Dovrebbe essere un gruppo di persone che hanno scelto di essere consapevoli, che desiderano mangiare cose naturali, recuperando anche i sapori della tradizione. Persone che si chiedono cosa ci sia dietro al bene di consumo, verificando
- il rispetto delle risorse naturali e delle persone impiegate. Partecipare ad un GAS vuol dire infatti sottrarsi alle logiche commerciali dei supermercati e dell’attuale modello economico che non sempre garantisce la tutela dei lavoratori, il rispetto della natura, delle tradizioni locali.
- l’impatto sull’ambiente. Partecipare ad un GAS vuol dire ridurre l’inquinamento derivante dai trasporti, preferendo i prodotti locali.
- l’impatto sulla salute. Partecipare ad un GAS vuol dire mangiare cose naturali (non trasformate industrialmente) e stagionali.
Il G.A.S. offre l’opportunità di entrare in contatto direttamente con il produttore, accorciando la filiera. Ecco perché può offrire anche un vantaggio economico.
Ma acquistare da un G.A.S. non è solo quello. Ciò che rende un Gruppo di Acquisto “Solidale” è proprio il criterio di scelta con cui vengono selezionati i produttori: piccoli, preferibilmente locali, che siano a loro volta in linea con i principi del Gruppo, ovvero etica, solidarietà, rispetto dell’ambiente, della salute, della vita.
Personalmente sono entrata in contatto con più Gruppi. La maggior parte perfettamente in linea con i principi di etica e solidarietà. Altri un po’ meno: semplicemente Gruppi di Acquisto.
Il G.A.S. dovrebbe essere un gruppo volto a diffondere consapevolezza. Ma non sempre accade questo. Mi ricordo ad uno dei primi incontri di un G.A.S., quando pronunciai la parola biologico: mi dissero che in un G.A.S. c’è un rapporto di fiducia coi piccoli produttori da cui ci si rifornisce. Dal mio punto di vista, la fiducia si basa anche sulla conoscenza. E purtroppo, a volte ci sono cose che si ignorano.
Così scoprii che c’erano
- formaggi prodotti con latte proveniente da allevamenti intensivi, dove non vi è alcun rispetto per la vita, dove gli animali vengono trattati in maniera disumana, nutriti con mangimi OGM, dove l’etica è un termine senza significato. Gli stessi formaggi venduti anche al supermercato: però al G.A.S. veniva applicato uno sconto e quindi conveniva.
- pane e biscotti con ingredienti del supermercato: farina00, zucchero, burro (quindi ottenuti con procedimenti di dubbia etica).
- uova le cui galline vengono alimentate con mangimi di dubbia provenienza (molto probabilmente OGM).
La consapevolezza è un processo. E per farlo è necessario fare delle scelte e scegliere di sapere. Come ci ricorda Don Luigi Ciotti, dovremmo essere eretici, “perché eresia dal greco significa scelta. Eretico è la persona che sceglie. L’eretico è colui che più della verità ama la ricerca della verità.”
E’ necessario chiedere, informarsi, senza timori. Anche a costo di essere considerati folli!
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