In Italia scartiamo ogni anno 1/3 del cibo prodotto. Ovvero, noi buttiamo quando c’è gente che muore di fame.
Non solo spreco di cibo, ma anche spreco di risorse naturali con un importante impatto per l’ambiente.
Il 42% dello spreco avviene nelle cucine di casa.
Questo grazie anche all’industria alimentare che, negli anni ’60, ha imposto l’economia del consumo.
Ovvero, la cultura del riciclo è stata sostituita con la cultura della dispensa piena. Ad incentivare questo spreco, ci sono molti fattori
- Acquistiamo più di quanto si riesca a consumare. Siamo spesso stimolati dalle offerte: “compra due e paghi uno”. Ma alla fine ne pagheremo anche TRE!!
- Non sappiamo leggere le etichette: non si comprende la sostanziale differenza tra consumare entro il e consumare preferibilmente entro (ovvero il famoso BEST BEFORE).
Nel secondo caso, i prodotti non sono scaduti, ma SEMPLICEMENTE non son garantite le proprietà organolettiche (il che vuol dire aroma e gusto). E buttare è un grosso errore ed uno spreco!!!
L’UE ha adottato il Il REG. UE 1169/2011 al fine di fornire informazioni sugli alimenti ai consumatori, per consentire agli stessi di adottare scelte consapevoli. Peccato che gran parte dei consumatori non sappiano leggere l’etichetta.
E non si conosca la differenza tra TMC (Termine Minimo di Conservazione) e DATA DI SCADENZA. - A differenza di una volta, non conosciamo le principali tecniche di conservazione. Per allungare la vita dei prodotti, sono utili essiccamento, ecc.
- In cucina c’è una vera esagerazione di scarti. Del resto, questa è conseguenza della cultura dell’abbondanza. Poi ci si lamenta pure che i soldi non sono sufficienti. Ho visto molte persone scartare la parte verde dei porri!!! Veramente assurdo!!! Perché forse non è cibo anche questo? Ed è pure la parte migliore di questa verdura. Con molti scarti oltretutto, potremmo realizzare ricette a costo ZERO!!!
- Per non parlare degli avanzi che non sappiamo (o non vogliamo) riciclare. Quasi ad ostentare opulenza, quando di fatto si ostenta solo mancanza di rispetto. Perché il cibo è sacro: questo lo abbiamo dimenticato!
Ci avanza il riso? Uniamolo ad una farina di ceci per farci una cecina!!!
Le lenticchie? Possiamo farci delle polpette.
Addirittura oggi si butta anche il pane!!! Un oltraggio anche nei confronti della gente che muore di fame! Nel Medioevo, con gli avanzi del pane, alla fine della settimana si preparava una torta. Il pane raffermo poi si rinviene facilmente: basta inumidirlo e metterlo in forno. Torna come appena sfornato.
E’ inaudito! Oggi lo spreco del pane nelle famiglie italiane è al primo posto: ed è così che il pane raffermo finisce nel secchio della spazzatura, quando potrebbe diventare un’ottima panzanella!!!
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