Le raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) per le scuole recitano:
- Assicurarsi che il curriculum scolastico comprenda l’educazione alimentare (inclusa la preparazione dei cibi e la pratica della cucina).
- Assicurarsi che il materiale di insegnamento sia indipendente e non veicoli informazioni commerciali interessate.
- Fornire quotidianamente cibi sani ad alunni e insegnanti.
- Non consentire cibi ricchi di zucchero, grassi, sale e bevande zuccherate nei distributori automatici e nei menù della ristorazione scolastica.
La raccomandazione numero 5 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul marketing dei cibi ai bambini recita:
Tutti i posti dove si riuniscono i bambini dovrebbero essere liberi da ogni forma di commercializzazione di cibi ricchi di grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi o sale. Tali ambienti includono – ma non sono limitati a – asili, scuole, cortili delle scuole e degli asili, terreni di gioco, cliniche pediatriche e consultori familiari, e manifestazioni sportive e culturali collegate a questi ambienti.
Conclusione: Teniamo l’industria alimentare fuori dalle scuole! Che i comitati dei genitori si oppongano ad ogni intrusione dell’industria alimentare e controllino anche i libri di scuola, di scienze e merceologia, che talvolta contengono pubblicità indiretta di cibo spazzatura.
E’ noto che quello che mangiamo influenza la nostra salute, ma anche quello che abbiamo mangiato da bambini e quello che ha mangiato la nostra mamma in gravidanza è importante.
Tratto da “Il Cibo dell’Uomo” di Franco Berrino
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