Vi racconto una storia.
Tutto cominciò un giorno (ma forse anche prima) quando la maestra ci propose a scuola il seguente tema: “Che tipo di lavoro vi piacerebbe fare da grandi? Uno che vi dia sicurezza, o un lavoro che vi dia libertà”.
Lo svolgimento del mio tema fu: “Entrambi”. La maestra valutò il mio lavoro pienamente insufficiente, perché non avevo capito il tema: le due opzioni erano mutuamente esclusive. O sicurezza o libertà.
Io mi chiedevo: possibile che per essere liberi si debba rinunciare alla sicurezza e che se scelgo un lavoro sicuro (cosa vuol dire poi sicuro?) sarò costretta a rinunciare alla mia libertà?
Lo compresi qualche anno dopo quando cominciai a lavorare. In realtà anche prima, quando scelsi l’università. Optai per un percorso che mi potesse offrire uno sbocco lavorativo. Si, è vero! Una scelta intelligente di questi tempi. Ma cosa avrei voluto fare in realtà?
Laureata con il massimo dei voti (per giunta con lode!), cominciai subito a lavorare. E qui iniziai a vedere il lavoro che veniva fatto su di me. Quel lavoro graduale di adeguamento agli schemi. Quel lavoro di condizionamento, iniziato anni prima già dalla società, dalla famiglia. Quell’uniformarsi a modelli che sono stereotipi e che ci allontanano dalla nostra unicità. Modelli a cui mi ero da sempre ribellata.
Si certo, il lavoro interessante. La retribuzione anche. Ma la mia vita? Incanalata nella routine. Sottostare a regole che non ti appartengono. Avevo scelto la sicurezza. Ma era solo di tipo economico. Ed era una sicurezza reale o apparente? Visto che mi allontanava da quella sicurezza che esiste solo nel profondo e che si chiama “Io sono”. Per essere ho bisogno di scegliere! E per scegliere ho bisogno di libertà. Libertà di essere me stessa.
La vita non vuol dire rinunciare a sé stessi. Ma ritrovare quella parte di noi, quella parte vera e reale da cui la società di oggi, giorno per giorno, costantemente, ci allontana.
Per darci l’illusione di una vita stabile.
Ogni tanto ripenso a quella storia. Forse è stato uno spunto di riflessione per comprendere come sia difficile, a volte, cogliere il senso della Vita.
Baci Silvia
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