Quando scegliamo un olio è necessario valutare molti aspetti.
👉 Il metodo di estrazione è uno. È importante che sia stato estratto a mezzo spremitura meccanica a freddo
👉 Valuteremo poi che non sia deodorato: in tal caso si saranno formati acidi grassi trans e si sarà persa la vitamina E (che previene l’ossidazione). Gli oli di girasole, mais, arachidi, vinaccioli, sesamo, riso, soia sono raffinati. Diversamente il loro punto di funo sarebbe troppo basso.
👉 il punto di fumo. L’olio extravergine d’oliva è quello con più alto punto di fumo. Proprio per la sua composizione (prevalentemente monoinsaturi).
👉 La composizione in termini di acidi grassi. Gli oli di semi contengono un eccesso di imega-6 che, se in eccesso rispetto agli omega-3, possono favorire l’infiammazione.
Chiaro, è importante anche che sia biologico. Ma non basta. Un olio di girasole ad esempio, anche se biologico e spremuto a freddo molto probabilmente è raffinato (deodorato). Esattamente come l’olio di mais. Ed ha un punto di fumo molto basso. Inadatto per le cotture al forno o per la frittura.
Approfondimenti nel mio libro “Questa non me la mangio” edito Terra Nuova Edizioni
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