Limitare l’iperglicemia e prevenire la tempesta citochinica nel COVD-19.
Lo studio è stato condotto dall’infettivologo Matteo Bassetti e da Samir Giuseppe Sukkar, Direttore responsabile UOD Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico San Martino di Genova.
👉 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7416786/
Il Covid 19 è una malattia predominantemente respiratoria. E’ stato osservato che i pazienti che hanno un quadro più grave e che richiedono il ricovero in ospedale e in terapia intensiva, possono essere colpiti da una tempesta citochinica (infiammatoria), una reazione esageratamente violenta delle difese immunitarie che, anziché proteggere dal virus, attaccano tutti gli organi del paziente, fino ad ucciderlo.
Il grasso viscerale è determinante della tempesta citochinica nei pazienti più gravi in terapia intensiva.
Come spiega il prof. Bassetti, “Questa sindrome iper citochinica è stata osservata più frequentemente in pazienti con diabete, con ipertensione, con malattie cardiovascolari e anche in soggetti obesi”.
Petrilli sul BMJ ha pubblicato un articolo in cui riferisce come su 4.000 pazienti a New York, il 40% fossero affetti da obesità e il 25% da diabete. Diabete e obesità sono risultate le due condizioni croniche più frequenti, almeno in questo gruppo di pazienti di New York.
👉 https://www.bmj.com/content/369/bmj.m1966
Oggigiorno, in effetti, di carboidrati ne assumiamo troppi. Ma soprattutto da fonti “malsane”, quali zucchero (o peggio ancora sciroppo di glucosio fruttosio), cibi raffinati. Ovvero oggi il nostro cibo è prevalentemente a base di prodotti industriali, ricchi di ingredienti raffinati, amidi, sciroppi.
Cibi che fanno aumentare la glicemia. Di conseguenza, aumenta l’infiammazione.
Secondo gli scienziati la dieta chetogenica (NORMOPROTEICA, iperlipidica, che prevede la riduzione di carboidrati) sarebbe in grado di agire proprio su questa tempesta infiammatoria.
La strategia nutrizionale è finalizzata al controllo di alcune patologie (iperglicemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, sindrome metabolica) e alla riduzione dei sintomi tipici dell’epilessia infantile.
Una DIETA ANTINFIAMMATORIA è alla base della nostra salute.
Come la VERA DIETA MEDITERRANEA, che riduce l’infiammazione, il rischio di patologie cronico degenerative e di ipertensione, della sindrome metabolica. Aumenta la funzionalità respiratoria, ecc, ecc, ecc.
FAVORISCONO l’infiammazione
❌ Cibi ad alto indice glicemico: quindi zucchero, cibi raffinati (farina00, riso raffinato), patate (comprese le fecole di patate), amido di mais, cibi industriali. L’iperglicemia provoca un aumento di secrezione di citochine proinfiammatorie e la produzione di radicali liberi (che accelerano l’invecchiamento cellulare).
❌ Carne, in particolare quella rossa, sia perché contiene ferro eme (pro infiammatorio) sia per il contenuto in termini di acido arachidonico, da cui l’organismo sintetizza le prostaglandine infiammatorie (aumentando quindi l’infiammazione).
✅ Bene ridurre i cibi di origine animale per via del contenuto di acidi grassi omega 6 (ad eccezione del pesce che contiene omega 3). Gli omega 6, insieme agli omega 3 sono acidi grassi essenziali, per cui è necessario assumerli attraverso la nostra alimentazione. A partire da questi, il nostro organismo sintetizza gli eicosanoidi, sostanze coinvolte nella modulazione di processi importanti, come quello dell’infiammazione. Questi eicosanoidi, entrambi fondamentali per il nostro organismo, vengono spesso distinti in eicosanoidi cattivi e buoni.
In linea di massima, quelli “cattivi”, sintetizzati a partire dagli omega 6, favoriscono la risposta infiammatoria, fondamentale ad esempio per difenderci da virus o a seguito di traumi. Sono importanti, ma in eccesso favoriscono l’infiammazione.
Quelli “buoni”, sintetizzati a partire dagli omega-3, al contrario, riducono l’infiammazione.
In definitiva, entrambi hanno un ruolo importante. Ma è bene che vi sia un apporto bilanciato tra questi acidi grassi essenziali.
Il rapporto ideale omega 6:omega 3 dovrebbe essere 4:1. Mentre oggigiorno è per la maggior parte pari a 13:1. Anche per via della considerevole presenza di carne, formaggi, oli di semi (in particolare girasole) nella nostra alimentazione.
❌ il glutine dei grani moderni, classicamente presenti nei prodotti industriali. Diversamente, i grani antichi hanno effetti benefici sullo stato infiammatorio, sui danni ossidativi alle membrane cellulari, oltre che sulla funzionalità intestinale (Leoncini E et al. 2012 PLoS One 7:e45997; Sofi F 2013 Eur J Clin Nutr 67:190).
RIDUCONO l’infiammazione
✅ Riso integrale, meglio se in chicco, chiaramente da coltivazione biologica. Questo magnifico cereale contiene specifiche sostanze, non presenti nel riso raffinato, tra cui il polifenolo tricina che contrasta la sintesi di molecole infiammatorie.
✅ Curcuma o curry (non indicato in caso di gastrite), per la presenza di curcumina. Ma senza esagerare!
✅ Prodotti tradizionali a base di soia (miso, tempeh, salsa di soia) e kuzu, la radice della Pueraria lobata, una pianta selvatica rampicante appartenente alla famiglia delle leguminose. Questi contengono flavonoidi come la genisteina, con effetto antiossidante e anti-infiammatorio.
✅ Kukicha, un tè verde in rametti avente un contenuto di teina praticamente irrilevante. Il tè verde contiene epigallocatechina gallato, una componente polifenolica. I polifenoli sono potenti antiossidanti in grado di ridurre i radicali liberi associati all’invecchiamento e al danneggiamento cellulare.
✅ Pesce azzurro, semi di lino, noci, alghe: sono alimenti ricchi di omega 3.
✅ Cipolla: ricca del flavonoide quercetina, con potere antiossidante e antinfiammatorio.
✅ Grano saraceno. La quercitrina del saraceno è un flavonoide con attività antinfiammatoria e immunosoppressiva.
✅ Bene non farci mai mancare le verdure (chiaramente non le patate)!
✅ Olio extra vergine di oliva, mandorle, ecc. Sono ricchi di Vitamina E, un antiossidante naturale sia per il nostro organismo, sia per l’alimento stesso. Chiaramente senza esagerare, specie con l’olio.
Sopprime l’infiammazione anche l’acido butirrico prodotto dalla fermentazione della fibra alimentare da parte dei batteri intestinali. Questo vuol dire mantenere sempre un intestino sano. Il nutrimento di questi batteri intestinali (il nostro microbiota) sono proprio le fibre che assumiamo attraverso un’alimentazione prevalentemente vegetale (non la crusca ovviamente che, se assunta in maniera avulsa, potrebbe essere devastante).
Quindi, basiamo la nostra alimentazione prevalentemente su cereali non industrialmente raffinati, legumi, verdure (non le patate) e frutta di stagione (del nostro clima), compresa la frutta oleosa.
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