Secondo il dott. Berrino “La macrobiotica ha un impatto positivo sull’intero organismo perché riduce le infiammazioni (all’origine di molte malattie), tiene sotto controllo l’innalzamento della glicemia e aiuta a prevenire problemi cardiaci, diabete, demenza senile.

Inoltre, essendo un’alimentazione povera di proteine, stimola poco i fattori di crescita: elemento fondamentale per bloccare la proliferazione di cellule tumorali.

E’  incredibile quanto l’approccio macrobiotico, pur non analizzando l’aspetto chimico del cibo, ci fornisca un apporto nutrizionale completo e bilanciato, semplicemente basando la nostra alimentazione su cereali non industrialmente raffinati, verdure, legumi e frutta … come, del resto, ci viene dall’insegnamento della nostra tradizione mediterranea e come ci ha suggerito successivamente anche la scienza (WCRF, ECAC).

Quando i contadini, la mattina, prima di andare nei campi mangiavano un piatto di zuppa di farro e fagioli (l’avanzo del pasto del giorno prima), stavano, di fatto, seguendo un approccio macrobiotico: unendo cereali integrali e legumi, non solo ottenevano un piatto bilanciato (dal punto di vista energetico), ma anche un apporto proteico completo (cereali integrali e legumi insieme ci forniscono tutti gli amminoacidi di cui abbiamo bisogno), evitando anche picchi glicemici. Empiricamente sapevano, pur non avendo conoscenze scientifiche in merito, che l’accostamento di questi cibi consentiva loro di avere una buona resa energetica e di lavorare al meglio, evitando di “non vederci più dalla fame” nel bel mezzo della mattinata.

Da cui, anche l’importanza di non mangiare cibi troppo dolci (specie a colazione), oppure cibi raffinati (che, tra l’altro, un tempo non esistevano!): entrambi rischiano di farci avere un calo energetico (come sappiamo dalla scienza della nutrizione).

Lo sapeva anche Galeno, medico che si prese cura dei gladiatori: pur non avendo nozioni di chimica degli alimenti, aveva prescritto un’alimentazione adatta alla loro efficienza fisica, basata su cereali (ovviamente non raffinati) e legumi (orzo e fagioli).

Non a caso, la macrobiotica suggerisce una colazione preferibilmente salata (ovvero non molto dolce), a base di crema di riso integrale con gomasio (oppure, per chi è abituato al dolce, con mele cotte e mandorle), oppure una cecina, o, semplicemente, gli avanzi del pasto del giorno prima (come si usava un tempo).

La macrobiotica ci suggerisce l’arte dell’equilibrio anche nella preparazione dei dolci. Dolci che, di fatto, sono quelli della tradizione povera, preparati a base di frutta essiccata (o cotta) e semi oleaginosi. Anche questo accostamento, pur seguendo un approccio empirico/energetico, consente, a livello nutrizionale, di non incorrere in picchi glicemici.

E, per conoscere meglio il fascino di questa macrobiotica (che molto ci parla della dieta mediterranea povera), vi riporto di seguito dei video molto interessanti del prof. Berrino.

E’ il nostro cibo quotidiano che fa la nostra salute!


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