La dieta della longevità è una dieta che fornisce il 45%-60% di calorie provenienti da carboidrati complessi (da cibo non raffinato), il 10%–15% da proteine prevalentemente vegetali e il 25%–35% da grassi prevalentemente vegetali [1]. E’ propio la dieta mediterranea (quella vera!).
Di contro, una dieta pro-invecchiamento è quella che favorisce l’aumento di insulina, di adiposità, aumento di GH/IGF-1 e aumento della via di segnalazione mTOR.
Ovvero, zucchero, cibi raffinati, un eccesso di proteine, in particolare di origine animale.
Ciò comporta disfunzioni metaboliche, stress ossidativo, infiammazione. Da cui, accelerazione dell’età biologica e aumentato rischio di malattie legate all’età tra cui diabete, cancro, malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
E’ stato osservato che una dieta High protein e Low Carb causa e peggioramenti metabolici e una durata della vita più breve [2].
In persone che consumavano più proteine (più del 20% del totale delle calorie) vi era un aumento del rischio di mortalità rispetto a chi ne consumava meno (meno del 10%).
Questo è age specific: per soggetti con età superiore a 65 anni, vi era un ridotto rischio di mortalità in chi consumava più proteine. Quindi, ha senso aumentare l’apporto proteico dopo i 65 anni. NON PRIMA.
DIETA DI OKINAWA
Okinawa è una delle Blue Zone, ovvero uno dei luoghi con maggiore prevalenza di centenari in salute.
Che tipo di dieta si segue? Una dieta con restrizione calorica (quindi si mangia poco) ma anche protein restricted (circa 9%). E’ una dieta prevalentemente vegetale (come da raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro), con il 70% delle calorie provenienti da carboidrati complessi.
[1] Longo VD, Anderson RM. Nutrition, longevity and disease: From molecular mechanisms to interventions. Cell. 2022 Apr 28;185(9):1455-1470.
[2] Solon-Biet SM et al. The ratio of macronutrients, not caloric intake, dictates cardiometabolic health, aging, and longevity in ad libitum-fed mice. Cell Metab. 2014 Mar 4;19(3):418-30. doi: 10.1016/j.cmet.2014.02.009. Erratum in: Cell Metab. 2020 Mar 3;31(3):654.
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