Vi terrorizzano con questo termine “lectine” paventandovi malattie autoimmuni se vi mangiate i legumi.

Ma voi, siate furbi: riflettete e usate la Vs testa. I legumi li abbiamo mangiati per millenni, quando NON VI ERA L’INCIDENZA ATTUALE DI PATOLOGIE AUTOIMMUNI (oggi che i legumi sia mangiano poco o niente ma si mangia tanta carne).

La lectina è una proteina presente in alimenti quali cereali e legumi e potrebbe determinare l’agglutinazione degli eritrociti (globuli rossi), ridurre l’assorbimento dei nutrienti e alterare l’integrità della mucosa con aumento della permeabilità intestinale.

Ciò che però occorre sapere è che le proteine vengono denaturate con il calore. È un comportamento tipico delle proteine: a seguito di un trattamento termico, perdono la loro struttura tridimensionale e dunque la loro funzione. Tuttavia, rimane inalterata la struttura primaria, ovvero la sequenza di aminoacidi (compresi quelli essenziali) che le compongono: la cottura dell’alimento dunque non causa perdite nutrizionali in termini di apporto proteico.

Pertanto, è sufficiente cuocere cereali e legumi. Per i legumi non decorticati è importante anche l’ammollo, rimiovendo l’acqua e cuocendo con acqua rinnovata.

Generalmente l’essere umano non consuma questi alimenti crudi e chi l’ha fatto potrebbe averci rimesso qualche dente, visto l’arduo compito nella masticazione.

Oltretutto, le lectine dei legumi potrebbero avere un potenziale ruolo antitumorale. Come visto per l’acido fitico, ogni medaglia ha due lati, tutto è relativo e va sempre contestualizzato.

Tratto dal mio libro “Questa non me la mangio” edito Terra Nuova Edizioni.


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