“I legumi se li mangi lei! Io sono in disbiosi”
Ora, il problema attuale della così diffusa condizione di disbiosi dipende proprio dalla dieta attuale.
Non si mangiano più legumi, si mangia cibo raffinato (senza fibra) e si consuma tanta carne.
Sapete che oggi in Italia si consumano addirittura più di 15 porzioni a settimana di carne (laddove una porzione sono 100 g)? E questo eccesso di carne (in particolare rossa) favorisce infiammazione intestinale.
Immaginate i batteri (quelli buoni in particolare) sterminati dall’infiammazione e senza nutrimento per poter sopravvivere. E già perchè i batteri si nutrono della fibra solubile, presente in particolare nei legumi.
Questa fibra solubile viene poi fermentata da suddetti batteri, che producono acidi grassi a catena corta (tra cui acido butirrico). E sono questi composti della fermentazione che rinforzano la barriera intestinale e riducono lo stress ossidativo. E hanno effetto antinfiammatorio.
In particolare, l’acido butirrico riduce la proliferazione di microrganismi patogeni e ha proprietà antiputrefattive; è inoltre un magnifico nutrimento per le cellule della mucosa del nostro colon. Il che equivale a un migliore assorbimento delle sostanze nutritive, poiché viene rinforzata proprio l’azione selettiva di assorbimento da parte della mucosa stessa che non lascerà passare le sostanze tossiche.
Del resto chi è in disbiosi avrà anche carenze nutrizionali (non solo perché i micro nutrienti sono spesso assenti nella dieta ma anche per malassorbimento).
Ecco che se la popolazione mangia male ed è in disbiosi è un vantaggio per chi vende integratori. Quindi, oltre all’industria degli allevamenti intensivi, si potrà arricchire anche l’industria chimica (oltre ai venditori ovviamente).
Possiamo scegliere.
Ognuno è libero di essere in buona compagnia con la propria disbiosi. Sono scelte….
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