Dalla preistoria ad Ippocrate e Galeno, passando attraverso la medicina tradizionale cinese, vi è sovente uno stretto legame tra il cibo e la Medicina, come del resto soleva ricordarci il grande Ippocrate.

Eppure, oggi, anche tra gli stessi medici (che dovrebbero conoscere l’insegnamento del padre della Medicina), ricorrono affermazioni del tipo “Cosa c’entra il cibo con la salute?”.

Sentiamo cosa ci diceva Ippocrate a proposito: “Questo almeno mi sembra necessario che il MEDICO sappia sulla natura e faccia ogni sforzo per sapere, se vuole adempiere in qualche modo ai suoi doveri, e cioè cos’è l’uomo in rapporto a ciò che mangia e a ciò che beve e a tutto il suo regime di vita e quali conseguenze a ciascuno da ciascuna derivino“. (Tratto da L’altra Medicina).

A volte, si è talmente presi da preconcetti, falsi miti e…. purtroppo, spesso, arroganza… da ostinarsi a non vedere ciò che da sempre l’essere umano ha sempre saputo. Ebbene si! Sin dalla preistoria la nostra alimentazione ha avuto uno stretto legame con la medicina. Eppure oggi spesso non risulta di grande interesse, in particolare da parte di chi propone surrogati di cibo (che non hanno nulla a che vedere con la salute evidentemente).

Sempre lo stesso Ippocrate ci ricorda che “Mangiare senza giudizio quando si è sani significa costruire la propria malattia. Mangiare senza giudizio quando si è ammalati significa nutrire la propria malattia”.

La stessa origine della parola malato ci suggerisce una certa responsabilità legata alle nostre scelte. Dal latino malatus, che deriva da malus actus, cioè che ha mal agito, oppure che è volto al malus habitus, ossia a delle cattive abitudini di vita.

La teoria umorale ippocratico-galenico ci suggerisce che la salute è una questione di equilibrio. Tra il caldo e il freddo, il secco e l’umido. Del resto, l’accostamento del formaggio con le pere richiama questa ricerca.
Un equilibrio di cui parlava già la medicina tradizionale cinese, migliaia di anni fa.

La stessa medicina tradizionale cinese ci parla di Jing, quella carica energetica che riceviamo all’atto della nascita (un misto tra energie del cielo e dei genitori) e che determina la quantità e qualità della nostra vita. Un’energia che non può essere nutrita, ma può essere integrata con ‘fonti alternative’ (cibo e aria) per dissiparla il meno possibile.

Oggi sappiamo che i geni che abbiamo ereditato dai nostri genitori sono responsabili solamente del 25-30%…. il resto è legato all’ambiente.

Pensiamo ancora che ammalarsi sia unicamente legato al destino (diversamente detto sfiga?!?)… oppure possiamo fare qualcosa per influenzare il nostro presente e il nostro futuro?

Possiamo fare qualcosa per riprendere in mano la nostra vita. Senza paura. Con coraggio, consapevolezza… e un senso di profonda responsabilità.

Buone azioni e abitudini di vita possono guidarci verso salute ed equilibrio.


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