Il formaggio è uno degli alimenti maggiormente consumati.

Anche il popolo dei longevi sardi, nella regione dell’Ogliastra, consuma formaggio pressoché quotidianamente. Ed è un popolo caratterizzato da bassi livelli di infiammazione.

L’accortezza ovviamente è sceglierlo non da allevamenti intensivi, diversamente assumeremo gli antibiotici che vengono somministrati agli animali. Senza considerare l’impatto devastante sull’ambiente e il maltrattamento degli animali stessi.

Ecco che negli ultimi decenni ci sono stati molti studi per determinare l’impatto dei prodotti caseari su salute e benessere umani.

In studi in vitro, è stato dimostrato che batteri dominanti del microbiota del formaggio sono responsabili della modulazione del microbiota intestinale.

Questi batteri presenti nel formaggio “contribuiscono a espandere il potenziale funzionale dell’ecosistema microbico intestinale introducendo geni responsabili della produzione di metaboliti con attività biologica rilevante, inclusi geni coinvolti nella sintesi di vitamine, acidi grassi a catena corta e amminoacidi.

Inoltre, il tracciamento dei ceppi batterici associati al microbiota del formaggio nei campioni fecali dei consumatori di formaggio ha fornito la prova di eventi di trasmissione orizzontale, consentendo di rilevare particolari ceppi batterici trasferiti dal formaggio all’uomo.”

Sono stati evidenziati dunque contributi funzionali e biologicamente rilevanti dei microbi alimentari acquisiti attraverso il consumo di formaggio sulla salute umana.

“Il formaggio, essendo un alimento fermentato con il suo microbiota, funge non solo da fonte di nutrimento per gli esseri umani, ma anche da fonte di nutrienti per il microbiota intestinale del consumatore.

Inoltre, può fungere da veicolo per microrganismi autoctoni associati al cibo che subiscono il trasferimento dal formaggio al consumatore, influenzando potenzialmente la salute intestinale dell’ospite.

Lo studio evidenzia non solo che i batteri associati al microbiota del formaggio possono essere rintracciati nel microbiota intestinale umano, ma anche che potrebbero ampliare il repertorio funzionale del microbiota intestinale umano, con implicazioni potenzialmente significative per la salute umana.”

Milani C, Longhi G, Alessandri G, et al. Functional modulation of the human gut microbiome by bacteria vehicled by cheese. Appl Environ Microbiol. 2025;91(3):e0018025. doi:10.1128/aem.00180-25


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