Stress e sovrappeso sono due costanti molto presenti al giorno d’oggi. Si è sempre più stressati e sempre più grassi.
E questo accade anche (e soprattutto) perché si mangia male. Sappiamo infatti che una alimentazione squilibrata favorisce la sindrome metabolica (uno dei parametri è proprio la circonferenza vita).
Più stress, più cortisolo, detto appunto ormone dello stress, in quanto la sua produzione aumenta in condizioni di stress psicofisico. In queste condizioni, infatti, è necessario avere energia di pronto utilizzo a disposizione per “attaccare o scappare”.
Questa energia deriva principalmente dal glucosio ematico: ecco che il cortisolo favorisce
- il processo di gluconeogenesi epatica, ovvero la produzione di glucosio da riversare a livello ematico. Nel contempo, ha effetto bloccante l’insulina (quindi, il glucosio non viene utilizzato dalle cellule e permane nel salgue)
- la glicogenolisi, ovvero la demolizione delle nostre riserve di glucosio, stoccate sotto forma di glucosio
- la mobilitazione e la scissione dei trigliceridi depositati nel tessuto adiposo (azione lipolitica), rilasciando acidi grassi liberi che potranno essere utilizzati per produrre energia.
- l’accumulo di grasso in alcune zone del corpo, in particolare l’addome.
- il catabolismo proteico (effetto proteolitico), in particolare a livello del tessuto muscolare scheletrico. In questo modo, gli amminoacidi rilasciati potranno essere utilizzati per generare energia. A causa di questa sua azione, diminuisce la massa muscolare e può causare una condizione di osteoporosi e quindi di fragilità ossea. Questa è favorita da una riduzione dell’assorbimento intestinale di calcio, con aumento di eliminazione renale (ne deriva una perdita netta di calcio dall’organismo).
Il cortisolo, prodotto dalla corticale del surrene, insomma ha effetto iperglicemizzante, con effetto diabetogeno (ovvero favorisce il diabete).
A lungo andare, dunque, non molto salutare.
Cosa favorisce l’aumento di cortisolo?
La produzione di cortisolo segue inoltre un ritmo circadiano, ovvero, è più alta nelle prime ore della giornata e cala progressivamente verso sera. Questo ritmo risponde ad un’esigenza fisiologica: un tempo, l’uomo primitivo, quando si svegliava al mattino doveva andare a procurarsi il cibo ed aveva bisogno di energia (essendo a digiuno, dopo la notte): ecco che questa energia era indotta dal cortisolo.
Quindi, per smorzare la produzione di questo ormone, è importante mangiare al mattino (saltare la colazione favorisce l’aumento di cortisolo).
Ed è importante che a colazione siano presenti i carboidrati, ovviamente derivanti da cereali integrali, contenenti fibra e che non impattino dunque sulla glicemia.
Di contro, una dieta ricca di cereali raffinati e zucchero avranno un effetto di stimolazione dell’insulina, con conseguente rischio di sovrappeso e resistenza insulinica.
La produzione di cortisolo viene stimolata da un pasto ricco di proteine. Ecco che è bene fare attenzione alle diete iperproteiche, che oltretutto rendono nervosi e rigidi.
Bene fare attenzione a diete rigide ed ossessive: inducono stress cronico, con aumento di cortisolo che manda il segnale alle cellule adipose facendo loro accumulare più grasso possibile. Questa è una sorta di adattamento finalizzato a conservare il grasso per garantire la sopravvivenza.
Ci sono poi alimenti che possono modulare il rilascio di cortisolo. Ad esempio gli omega3, contenuti in alghe, pesce azzurro, noci. Alimenti che sono parte integrante di una dieta antinfiammatoria.
E ricordiamo sempre di respirare e masticare ad ogni boccone: ci aiuta anche a lasciare andare le tensioni.
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