Da quando il Coronavirus è diventato argomento di massa, in rete c’è chi ha associato il virus anche ad una birra.

Erano circolate false notizie relative al fatto che anche gli animali domestici contribuirebbero alla diffusione del virus. Al che, i proprietari hanno iniziato a gettare cani e gatti dalle finestre delle loro case.

Questo ci fa ben comprendere che il vero virus è nella nostra testa. Siamo ad un livello di follia che ci conduce a chiederci se siamo ancora del genere homo… per di più sapiens.

Ora, come ha affermato Vincenzo D’Anna, presidente dell’ordine nazionale dei biologi “Il Coronavirus non è più grave o più mortale di una influenza… Le persone decedute erano ottuagenari, o persone già malate, di cancro o con malattie croniche di tipo cardio-respiratorio. Avrebbe potuto ucciderle anche un virus influenzale”.

Ciononostante, si sono avute strane “reazioni avverse”. Scene di panico. Abbiamo assistito all’assalto ai supermercati per “sopravvivere” a questa pandemia mondiale facendo scorta di pizze surgelate, merendine e vari prodotti industriali.

Forse perché ci si occupa della salute?
Oppure per una forma di isteria collettiva?

Se fosse vera la prima, certamente ci saremmo occupati di cambiare il nostro stile di vita. Non avremmo svuotato i supermercati di ogni genere industriale (quelli che incidono anche negativamente sulla nostra salute).

Se ci importasse realmente della salute saremmo stati anche in grado di ridurre malattie NON trasmissibili come quelle cardiocircolatorie, che hanno un tasso di mortalità ben più alto.
Ricordiamo che le malattie cardiovascolari sono tra le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità. Rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi.

Se ci fosse stato realmente questo interesse, la gente sarebbe stata più responsabile. E i governatori avrebbero fatto serie campagne di sensibilizzazione. Magari mettendo in “quarantena” il cibo trash.

Sembrerebbe quasi più semplice invece lasciarsi perdere da psicosi. Alimentata anche da chi, dall’alto del proprio piedistallo di competenza, ha cercato di smentire anche le posizioni di professionisti del settore. Sono nati anche libri in cui si parla di virus e peste. Ma c’è modo e modo per costruire la propria fama.

“Bisognerebbe parlare alla gente in maniera meno catastrofica e più pacatamente. Il panico è peggiore della malattia. La borsa ieri ha bruciato circa quaranta miliardi di euro. È tutto fermo, tutto paralizzato, per un virus che è poco più di un virus influenzale”. Afferma sempre Vincenzo D’Anna.

Del resto… è solo un’influenza, come ci ricorda l’OMS. https://cdn.onb.it/2020/02/quotidiano_nazionale.jpeg

A proposito, l’OMS offre corsi di approfondimento. Della durata di 3 ore.

Sarebbe utile seguirli, specie prima di condividere i vari post dei tuttologi della nuova era.

https://openwho.org/courses/introduction-to-ncov
https://www.who.int/health-topics/coronavirus

Ricette di Cucina Consapevole. Macrobiotica e Salute


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