Il grande Ippocrate, padre della medicina occidentale, toglieva gli ammalati dalla loro vita quotidiana e li portava sull’isola di Kos, isolati dal mondo, primo passo importantissimo verso la guarigione, perché la malattia è prodotta dal modo con cui viviamo, da quello che mangiamo, dalla gente con cui stiamo, dalle persone che odiamo, dai mestieri che ci frustrano…
– Tiziano Terzani – Anam, il Senzanome
Le malattie come ad esempio i tumori sono MULTIFATTORIALI. Non esiste una causa, ma ci sono FATTORI DI RISCHIO.
Senza dimenticare che la salute è uno stato completo di benessere. Non solo fisico ma anche psichico e sociale.
Ecco che, specie per le neoplasie, non si può puntare il dito contro un cibo, come fanno in molti.
Ed è piuttosto indecororso proporre regimi in cui viene detto di ELIMINARE determinati cibi (spesso senza alcun fondamento scientifico). Quello che serve è educazione alimentare.
E serve, piuttosto che eliminare, cercare di scoprire quale sia il messaggio della malattia. Forse ci sta dicendo che stiamo vivendo una vita troppo frustrante? Ha senso alimentare ulterioremente la frustrazione con approcci estremi?
Analogamente a chi propone una dieta vegan per questi pazienti. Non va bene. Si rischiano carenze come quella della vitamina B12 che in pazienti oncologici potrebbe essere non opportuno integrare.
Serve un percorso che ci conduca alla scoperta della nostra anima, cogliendo il senso della vita.
Che non sempre è eliminare. Ma spesso aggiungere… spessore…
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