I virus, in particolare quelli a RNA come i coronavirus, evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma.

Il genoma di un virus è, come tutti i genomi, una sequenza di lettere, che portano con sé l’informazione per costruire le proteine. Una mutazione è un cambiamento in una di queste lettere.

Le mutazioni nel genoma di un virus si verificano di norma durante il processo di sintesi del nuovo genoma, nel processo di replicazione virale. I virus con genoma formato da DNA sono relativamente stabili. I virus con genoma ad RNA, invece, presentano una maggiore frequenza di mutazione.

Le mutazioni si verificano spontaneamente in tutti i genomi della natura, per effetto di agenti esterni o per errori nel processo di replicazione del genoma stesso.

Uno dei motivi che determinano lo sviluppo di
una variante di un virus è la pressione selettiva
esercitata dalla risposta immunitaria,
da farmaci o da vaccini.

(Fonte ISS)

I virus sono sottoposti a una forte pressione selettiva (la risposta difensiva del sistema immunitario nei confronti del virus che cerca di riprodursi e di infettare altre cellule) che riguarda soprattutto le proteine dell’involucro esterno più esposte all’attacco del sistema immunitario.

Sotto l’azione dei vaccini, o anche dei farmaci, che tendono a ridurre la sua moltiplicazione, è più probabile che quegli errori casuali (mutazioni) che danno al virus variato maggiori probabilità di resistere all’attacco degli anticorpi o all’azione dei farmaci antivirali, prendano il sopravvento.

Come evidenziano anche studi scientifici (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8251359/)

Questo risulta in un’accelerazione del naturale cambiamento (evoluzione) del virus.

Ecco che le varianti “capitano” per virus ad RNA come quello dell’influenza e della malattia COVID-19.

Non è un caso che l’efficacia media del vaccino è scesa DAL 91% (prima che la variante Delta diventasse predominante) AL 66% da quando è divenuta predominante la variante Delta, in base a quanto riportato dal CDC.

Quindi, si va verso la terza dose. E, come vediamo in Israele, non basterà: sono nel pieno della terza… e si pensa già alla quarta…

Per cui, evitiamo di confondere il Covid con il Vaiolo. Quanto meno, per decenza!

Riferimento bibliografico: Principi di Microbiologia Medica, La Placa


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