Mangia, che fa bene!!!
Ricordate? Lo diceva la mamma!
Ma la mamma diceva, mangia che devi crescere!

E ora che siamo cresciuti, perché mangiamo?
C’è chi mangia per piacere, chi per necessità. Chi per moda.
C’è chi mangia, anche se non ha piacere nel farlo, perché gli hanno detto che fa bene.

Mangia l’avocado che contiene i grassi buoni! Quei grassi che tolgono i grassi. Cioè?

Hai presente metti la cera togli la cera?
Beh… più o meno il concetto è questo. Ti mangi un bel formaggio stagionato, ricco di acidi grassi saturi (oltre che di sale, ovviamente) e unisci l’avocado che fa bene.

Così, i grassi saturi ti fanno aumentare il livello di LDL e l’avocado te lo fa abbassare.

Ma scusa, non farei prima a mangiare meno formaggi (specie quelli stagionati che sono più grassi!), riducendo i grassi saturi? E magari, al posto dell’avocado, che oltretutto non mi piace neppure, usare il nostro caro olio evo, che contiene la stessa tipologia di grassi, ovvero monoinsaturi?

E poi, scusa, non farei ancora meglio a mangiarmi qualche mandorla che contiene acidi grassi omega-6 che sono poi quelli che contribuiscono maggiormente a ridurre i livelli plasmatici di LDL? Se proprio devo mangiare perché fa bene…

Premesso che, se mangio i semi oleosi, non è tanto per ridurre le LDL, quanto soprattutto per i grassi essenziali (omega 6, per l’appunto. Insieme agli omega-3 contenuti in noci, semi di lino). Essenziali perché sono i costituenti della membrana plasmatica delle nostre cellule, quelle di cui noi siamo fatti. E senza membrana, bye bye cellula…
Essenziale vuol dire che è essenziale che vengano assunti attraverso la nostra alimentazione, perché il nostro organismo non riesce a sintetizzarli.

E poi, scusa, ma non è che poi dovrei mangiare un determinato cibo perché mi hanno detto che fa bene, o quell’altro perché è ganzo… Magari, mangiare anche perché mi piace, no?

Si, vero, ma non sarebbe trendy.
L’olio evo è scontato. Fa parte della nostra alimentazione da millenni. Oramai che gusto c’è?!?
Le mandorle… Mica userai quelle nostre locali della Puglia o della Sicilia. Saranno buonissime, meno costose… Ma vuoi mettere quelle che vengono dalla California? Ti ricorda quei fighi di baywatch!

E poi l’avocado oltretutto rievoca parole altisonanti come il guacamole dei tempi degli Aztechi… Senti come suona bene? Mi da di amore…

Si, chiamiamolo amore… Amore soprattutto per la grana (non padano, in questo caso!). Tanto che l’Avocado, grazie ai discendenti degli Aztechi, è stato ribattezzato “Oro verde”, tra boom di consumi, furti e danni all’ambiente. Per i narcotrafficanti il giro di affari derivanti dall’avocado è attualmente superiore a quello della marijuana. Oltre alla sofferenza umana, per la sua coltivazione, vengono abbattuti ettari di foresta (con i relativi danni per l’ecosistema).

Quindi?
Mangiamo bene, questo si è importante. Ma purché non diventi una moda. E tanto meno un’ossessione! Sai che quasi quasi ci fa ammalare più del cibo spazzatura?

Scegliamo il nostro cibo in modo consapevole. Se l’avocado ci piace, scegliamo quello biologico che viene coltivato in Sicilia e Calabria.

Se non ci piace, non siamo obbligati a mangiarlo… Solo perché ci hanno detto che fa bene. Premesso che il concetto di bene o male è relativo, ci sono tanti cibi che “fanno bene”. Abbiamo ampia scelta. Soprattutto all’interno della nostra tradizione mediterranea.

Ricordando che mangiare è anche un piacere…
Se non è buono, che piacere è!


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