Sfatiamo un altro mito! Decisamente meglio rivedere la dieta (intesa come stile di vita, con la relativa attività fisica).

Un recente trial clinico (RCT) uscito su una delle più importanti e serie riviste scientifiche conferma come il digiuno intermittente sia una pratica INUTILE per dimagrire o per migliorare il profilo metabolico in pazienti sovrappeso o obesi [1].

Lo studio ha arruolato 139 pazienti in forte sovrappeso o in obesità (BMI>28) e li ha suddivisi in due bracci (gruppi).
〽️ Un gruppo seguiva una dieta ipocalorica,
〽️ Un altro la medesima dieta con l’obbligo di digiunare ogni giorno dalle ore 16 alle ore 8 (la 16:8).

Il follow-up è durato 1 anno, ovvero i pazienti sono stati seguiti per tale periodo di tempo.

Le conclusioni dello studio sono state le seguenti:
Tra i pazienti con obesità, un regime alimentare limitato nel tempo non è stato più vantaggioso per quanto riguarda la riduzione del peso corporeo, del grasso corporeo o dei fattori di rischio metabolici rispetto alla restrizione calorica giornaliera“.

Ricordiamo che gli RCT sono piuttosto in alto nella piramide di evidenza scientifica.

Oltretutto, i digiuni possono favorire anche disturbi del comportamento alimentare, con rischio non solo di vanificare il percorso mirato al calo ponderale, ma anche di arrecare danni alla salute.

Del resto, come ci suggeriscono numerosi studi scientifici e i ricercatori che da anni studano i meccanismi legati alla longevità, ciò che è importante è la RESTRIZIONE CALORICA, senza però incorrere in malnutrizione.

Ed è il significato della DIETA MIMA DIGIUNO. Ovvero non è un digiuno, ma prevede un minore apporto di calorie, in particolare derivanti da carboidrati e proteine (di cui oggi si eccede), senza però incorrere in carenze nutrizionali.

Ovviamente, bene seguire il timing che ci viene dal detto “colazione da re, pranzo da principe, cena da povero“, cercando di mon cenare troppo tardi. Idealmente, uno “spuntino-cena” massimo alle 19.

È anche vero che oggigiorno la cena è il momento in cui la famiglia si ritrova. Cerchiamo allora di non andare oltre le 22:00, riducendo l’apporto calorico serale.

Infatti, i risultati di un recente studio pubblicato su Nutrition & Diabetes ha esaminato i dati di 41mila persone del database NHANES rilevando un aumento del rischio di mortalità e di diabete tra coloro che mangiano tra le 23:00 e mezzanotte rispetto a coloro che consumano l’ultimo pasto prima delle 22:00 [2].

[1] Liu, D., Huang, Y., Huang, C., Yang, S., Wei, X., Zhang, P., Guo, D., Lin, J., Xu, B., Li, C., He, H., He, J., Liu, S., Shi, L., Xue, Y., & Zhang, H. (2022). Calorie Restriction with or without Time-Restricted Eating in Weight Loss. The New England journal of medicine, 386(16), 1495–1504.

[2] Wang, P., Tan, Q., Zhao, Y., Zhao, J., Zhang, Y., & Shi, D. (2024). Night eating in timing, frequency, and food quality and risks of all-cause, cancer, and diabetes mortality: findings from national health and nutrition examination survey. Nutrition & diabetes, 14(1), 5.


TI VA DI AIUTARMI A SOSTENERE QUESTO SITO?
Se acquisti ingredienti o libri o altro sul sito Macrolibrarsi, puoi inserie il codice partner 5496 (fase 4 del carrello), ricambiando la condivisione delle informazioni divulgate sul sito. In questo modo, puoi aiutarmi a sostenere le spese del blog.
GRAZIE!


HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA NUTRIZIONALE PERSONALIZZATA?
Puoi richiederla a questo link .