Come abbiamo appreso, la Procura di Siracusa ha riconosciuto il nesso causale tra la morte e la somministrazione del siero Stefano Paternò, il sottufficiale di marina di 43 anni, che morì lo scorso 9 marzo, appena quindici ore dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Astrazeneca.

Nel militare “c’è stata una risposta infiammatoria esagerata perché era positivo asintomatico senza saperlo”.
Il decesso è dunque ascrivibile alla circostanza che Paternò aveva già sviluppato gli anticorpi e nonostante questo era stato sottoposto alla vaccinazione.

Si è verificato quello che in letteratura scientifica è noto con il nome di fenomeno ADE, cioè il potenziamento anticorpo-dipendente, nel quale il legame tra un virus e gli anticorpi non neutralizzanti migliora il suo ingresso nelle cellule ospiti e talvolta anche la sua replicazione.

Perché, dopo la morte di Paternò e la pronuncia della Procura di Siracusa che ha riconosciuto il nesso causale tra il decesso e la somministrazione del vaccino, nulla è cambiato nella campagna vaccinale?
Perché le autorità sanitarie non consigliano di sottoporsi ad un test sierologico prima della somministrazione?
“Procedere così è antiscientifico”, ha affermato il dottor Fabrizio Salvucci, medico cardiologo di Pavia

Oltretutto, nel “bugiardino” del vaccino Pfizer è specificato che nella fase di studio sono stati esclusi i soggetti che avevano già contratto il covid19. Questo vuol dire che da quando somministrano il vaccino agli ex ammalati/guariti di covid si entra nel campo dell’approccio “scientifico” “vediamo cosa accade”… tanto la vita è di qualcun altro.

La vaccinazione ha lo scopo di fare produrre al nostro sistema immunitario gli anticorpi specifici (in questo caso contro il virus sars-cov 2).

Se un soggetto ha già sviluppato gli anticorpi (che, da che mondo è mondo, sono deputati alle difese immunitarie contro i virus) contro il virus, che senso ha e somministrare un prodotto farmaceutico per produrre gli stessi anticorpi? Ed obbligare oltretutto i sanitari a farlo?

Oltretutto quando il rischio di reinfezione sarebbe pressoché nullo!

E con il rischio ADE?

Quello che lo stesso ministero della “Salute” ha indicato come fake e che Burioni ha definito una scemenza (riferendosi oltretutto ad un testo scritto da un medico). Del resto, lo stesso Burioni aveva definito scemenza le voci di medici che curavano la malattia sin dall’anno scorso e che il problema fosse di natura cardiovascolare. Forse, converrebbe dedicare più tempo allo studio piuttosto che alla tv.

Oggigiorno viene definito fake quello che non si riesce ad accettare.
E si procede all’insulto quando non si hanno argomentazioni. Tutto molto triste.

Chi è allora il negazionista?
Oltretutto, a discapito della salute e della vita altrui!

Il fenomeno ADE è ampiamente descritto in letteratura scientifica, anche recente, anche rapportato alla campagna vaccinale:

👉Antibody Responses in Seropositive Persons after a Single Dose of SARS-CoV-2 mRNA Vaccine

👉Antibody-dependent enhancement and SARS-CoV-2 vaccines and therapies


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