Colesterolo alto, statine e insulino resistenza. Esiste una relazione?

Vediamo cosa accade.

Andate dal medico. Vi trova il colesterolo alto.
Che poi che vuol dire? Generalmente guardano unicamente il colesterolo totale e se maggiore di 200 mg/dl vi prescrivono le statine.

Peccato che nelle linee guida europee del 2019 per la gestione delle dislipidemie non si parla di 200 mg/dl come valore limite per il colesterolo totale.

Sappiamo che colesterolo totale = TG/5 + HDL + LDL.

〽️ TRIGLICERIDI (TG)

Può capitare che vengano prescritte le statine anche quando LDL è nella norma e ad essere elevati sono i trigliceridi (che comunque concorrano alla somma, per un quinto, del colesterolo totale).
Se i trigliceridi sono alti, va assolutamente rivista l’alimentazione (troppi zuccheri liberi, alcol). E sovente sono associati ad aumentata circonferenza vita.

In caso di ipertrigliceridemia, piuttosto che le statine, sarebbero utili gli omega-3, in forma attiva, quindi EPA/DHA.

Ricordiamo che TRIGLICERIDI ALTI può indicare STEATOSI EPATICA. Da steatosi epatica a RESISTENZA INSULINICA, il passo è breve. Che poi può sfociare in DIABETE T2.

Ecco che con la statina non si risolve certo il problema. Ma semplicemente lo si amplifica. Perché poi il paziente pensa di risolvere tutto con una pillolina, quando in realtà è FONDAMENTALE RIVEDERE LO STILE DI VITA.

Da steatosi epatica a cirrosi epatica… anche qui il passo può essere breve se non si rivede la propia dieta. Con il rischio di EPATOCARCINOMA.

Appurato che il problema non sono i trigliceridi alti, vanno valutate HDL e LDL.

〽️ LIPOROTEINE HDL

Sono le liporoteine dette “buone”. Aumentano se aumenta l’attività fisica. Si riducono se amuenta la circonferenza vita.
I valori dovrebbero essere
👉 maggiori di 40 mg/dl per gli uomini
👉 maggiori di 50 mg/dl per le donne

E se aumenta la circonferenza vita, aumenta il rischio di sindrome metabolica, quindi aumentato rischio vascolare e diabete t2.

〽️ LIPOPROTEINE LDL

Sono le liporoteine dette “cattive”.
Il loro aumento può essere correlato a vari fattori. Da ipotiroidismo ad… aumento circonferenza vita. E siamo al solito punto.

Vediamo la correlazione. Un aumento della circonferenza vita aumenta il rischio di STEATOSI EPATICA. Quindi di aumento dell’insulina. L’insulina infatti diventa poco funzionale… da cui RESISTENZA INSULINICA.

Se l’insulina aumenta, aumenta la sintesi endogena di colesterolo. Quindi aumenta la produzione di LDL.

Lo osservo costantemente in studio: insulina maggiore di 5 μU/mL => aumento delle LDL.

Quindi, alla fine, prescrivere la STATINA è un APPROCCIO SINTOMATICO. La statina semplicemente riduce la sintesi endogena del colesterolo ma non risolve il problema dell’aumento dell’insulina.

Ricordando che l’insulina è un FATTORE DI CRESCITA.
Quindi, il problema va gestito alla radice.

Come sempre, va rivisto lo STILE DI VITA.
Ricordiamo sempre che i problemi si risolvono risalendo alle cause. L’approccio che tenta unicamente di sopprimete il sintomo non basta.

E’ chiaro dunque che assumere statine poi conduce a diabete t2.
Perché la pillolina non basta.

Serve un cambiamento.
Che vuol dire riprendere in mano la propria vita.


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