“Noi siamo quello che mangiamo”. E’ proprio così! Non solo la nostra salute, ma anche il nostro comportamento, le nostre emozioni sono legati a ciò che mangiamo. Il nostro cibo ci nutre e ci trasforma anche nel profondo.
Ci sentiamo depressi, insicuri, aggressivi, feroci? Abbiamo mai pensato che possa dipendere dalla nostra alimentazione?
Basti pensare a cosa succede quando andiamo in ipoglicemia (condizione causata dall’assunzione di cibi ad alto indice glicemico, come lo zucchero, i prodotti raffinati, ecc): diventiamo stanchi, ansiosi; vi è una crescente difficoltà di pensare e agiamo in modo disorientato; si possono verificare anche anche attacchi di panico.
Il nostro comportamento è influenzato, in modo Yin o Yang, a seconda del cibo che consumiamo abitualmente, che agisce, di fatto, non solo sul nostro corpo, ma anche la nostra mente e sulle nostre emozioni.
I popoli orientali, per esempio, che mangiano prevalentemente riso, un ce- reale che secondo la Medicina Tradizionale Cinese favorisce il processo introspettivo, hanno una tradizione centrata sulla meditazione e sulla spiritualità.
Anche l’atteggiamento delle popolazioni di pianura è diverso da quello dei popoli che vivono in montagna: questi ultimi mangiano più prodotti animali (Yang) che conferiscono maggiore rigidità, chiusura, resistenza al cambia- mento.
Oppure analizziamo cosa accade quando mangiamo zucchero (estrema- mente Yin): la nostra mente si disperde, perdiamo la nostra capacità di concentrazione. Anche se sono ancora in molti oggi a ritenere che lo zucchero faccia bene al cervello (probabilmente grazie a una celebre pubblicità degli anni ’80), in realtà, esso provoca sbalzi glicemici, iperglicemia e successiva ipoglicemia, che mette in difficoltà le cellule nervose, il rendimento intellettuale.
E’ essenziale tenere presente che entrambe le qualità (Yin e Yang) dell’energia sono indispensabili per la nostra salute, sia mentale sia fisica: senza Yang soffriremmo di mancanza di attenzione, di volontà, di capacità di sintesi, di prontezza agli stimoli; senza Yin avremmo poca fantasia, una vita emotiva povera, scarsa sensibilità.
Le due qualità dell’energia sono indispensabili per la nostra salute mentale. Infatti, senza lo Yang ci sarebbe mancanza di attenzione, di volontà, di capacità di sintesi, di prontezza agli stimoli. E senza lo Yin avremmo poca fantasia, una vita emotiva povera, saremmo poco sensibili; non riusciremmo ad apprezzare la bellezza delle cose.
E’ importante è che queste due energie rimangano in equilibrio: ciò è possibile cercando di non eccedere con cibi troppo Yin o troppo Yang.
L’effetto di un cibo eccessivamente Yin (alcol, zucchero, prodotti raffinati, additivi chimici, frutta tropicale) sarà una complessiva dispersione, con con- seguente perdita di memoria, senso di disconnessione e separazione.
Un forte Yin ci indebolisce, disturba la capacità di vedere e valutare con chiarezza. Può portare anche a problemi gravi come un senso di angoscia esistenziale e schizofrenia: ci sentiremo dispersi, insicuri, fragili, deboli, depressi, ansiosi, pigri, privi di concentrazione e memoria, distaccati dalla realtà.
È possibile riscontrare questi effetti nei bambini di oggi, assidui consumatori di bevande zuccherate e di merendine (cibi industriali ad alto indice glicemico), che a scuola fanno sempre più fatica a concentrarsi e sono spesso distratti fino a soffrire di disturbi dell’attenzione, l’ADHD che oggi i medici tendono a trattare con psicofarmaci.
Di contro, un’alimentazione eccessivamente (troppo sale e cibo animale) può generare un effetto molto contraente su corpo e mente, con il rischio di farci diventare più rigidi, intolleranti, chiusi, materiali, irascibili, aggressivi, feroci, egocentrici, poco sensibili, incapaci di lasciar andare.
Consumare troppa carne, inoltre può causare depressione.
Un’alimentazione caratterizzata da forti squilibri Yin e Yang produce emozioni e comportamenti estremi, favorendo violenza e crudeltà.
Al contrario, una dieta equilibrata ci rende pacifici, sereni, stabili, adattabili.
Un’alimentazione bilanciata può contribuire a una condizione di benessere, non solo fisico, ma anche psicoemotivo.
Ritrovate questo mio articolo nel libro Medicina da Mangiare.
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