“Prendete e mangiatene tutti!!! Fate questo in memoria di Me”
… perché di questo passo, del nostro pianeta, ne rimarrà giusto la memoria… e non sarà neppure la nostra…
Cosa vuol dire “Carne rossa assolta”?
Perché era sotto processo?
E cosa vuol dire “Non fa male alla salute”? Visto che il concetto di bene e male è piuttosto relativo.
Articoli come questi sembrano scritti proprio per generare confusione e farci ragionare come macchine (perché è così che ci stiamo riducendo)… ovvero in chiave binaria.
Non siamo automi e possiamo osservare la realtà da tanti punti di vista, considerando che, sulla carne, la questione non è tanto se faccia bene o male, quanto valutare in termini di quantità e di qualità. Contestualizzando in base anche alla propria condizione.
La questione oggi è che ne mangia troppa e si mangia carne da allevamenti intensivi, dove, a parte le condizioni indecorose in cui vivono gli animali, bisogna analizzare la salute degli stessi, il tipo di alimentazione, spesso a base di mangimi con additivi quali stimolanti per la crescita e di ormoni somministrati a scopo riproduttivo (vietati invece negli allevamenti biologici).
Ma torniamo all’articolo in questione.
Innanzitutto, l’autore dell’articolo esordisce affermando che mangiare carne è benefico perché “le proteine sono indispensabili alla salute del nostro organismo“. Questo ci fa ben comprendere il livello culturale di chi ha scritto l’articolo.
Certo, le proteine sono indispensabili per la nostra salute. Ma non sono solo nella carne. Perché se uniamo cereali integrali e legumi otteniamo un corretto ed equilibrato apporto proteico.
Mentre nella carne c’è un eccesso di Amminoacidi solforati, in particolare Metionina, un un aminoacido essenziale, da cui i tumori sono dipendenti, che possono favorire la proliferazione cellulare (la metionina stimolerebbe particolarmente la sintesi di IGF-1). Gli amminoacidi sono i mattoncini che costituiscono le proteine. Essenziali sono quelli amminoacidi che dovremmo assumere dal nostro cibo. In quantità adeguate, ma non eccessive.
I cibi di origine animale contengono, oltre alle proteine, anche grassi saturi. In dosi eccessive essi possono provocare un aumento di colesterolo e di livelli di insulina nel sangue. E di conseguenza anche di IGF1, l’ormone che promuove la proliferazione cellulare, associato a un maggior rischio di ammalarsi di cancro al seno in persone che non hanno i geni mutati.
Le carni rosse (provenienti da poligastrici, ovvero ruminanti) contengono l’Acido Linoleico Conuigato. Si, è vero, riduce il livello dei trigliceridi e colesterolo ematici. Ma, favorendo la sintesi di acido arachidonico da cui l’organismo sintetizza le prostaglandine infiammatorie, può aumentare i livelli di PCR (infiammazione) e di insulina nel sangue.
Le carni rosse contengono il ferro eme. Si, è vero, è più facilmente assorbibile rispetto al ferro non eme (quello presente nei cibi vegetali, non legato all’emoglobina). Ma il ferro eme può favorire l’infiammazione, aumentando il rischio di patologie, come il tumore del colon-retto.
Dunque, la posizione dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione, un’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non è certo mutata.
Lo IARC ha definito la carne rossa come probabilmente cancerogena (classe 2A della classificazione dello IARC) e la carne rossa lavorata (insaccati e salumi) come sicuramente cancerogena (classe 1 della classificazione dello IARC).
Un documento pubblicato nel 2017 dal WCRF (Fondo Mondiale per la ricerca sul Cancro) sul rischio di tumore al colon retto ha stimato che un consumo elevato di carni rosse lavorate (50 grammi al giorno) aumenta del 16% il rischio di ammalarsi di questa neoplasia.
Si parla in termini di rischio RELATIVO, che va sempre contestualizzato in base al soggetto.
Questo vuol dire che persone che non hanno familiarità per il cancro del colon e per il cancro in generale, che hanno abitudini di vita salutari (non fumano, fanno esercizio fisico) e che consumano frequentemente salumi, aumenteranno il proprio rischio di ammalarsi del 16% circa rispetto a persone con caratteristiche analoghe che però non mangiano salumi.
Il rischio è legato alla lavorazione delle carni per la loro conservazione e alle modalità di cottura.
E mangiare meno carne, riduce il rischio?
OVVIAMENTE DIPENDE!!! Dipende da cosa mangio. Ma è legato anche ad altri fattori, compreso lo stile di vita.
Fermo restando che il fumo è un cancerogeno decisamente più potente degli insaccati. Ma questo non vuol dire che dovremmo basare la nostra alimentazione su pancetta fritta e lardo affumicato come se nulla fosse… Perché se nulla fosse, non sarebbe…
E questo non vuol dire che se mangio carne muoio. Premesso che, se ciò accade (che mangio carne intendo… non che muoio 😉), sarebbe auspicabile scegliere carne da allevamenti estensivi (non intensivi).
Mangiare in modo sano e consapevole è dunque diffidare da articoli decisamente poco informativi ed informati.
Poi chiaramente ognuno faccia le sue scelte…
Augurandoci che non siano guidate da certe propagande NO-HEALTH.
Perché la questione non è tanto come e quando morire. Quanto come vivere.
E questo è anche una nostra scelta.
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