E’ ovvio… si chiama fisiologia…
Vi ricordate le tre grazie? Grazia, Graziella e… ebbene possiamo fare riferimento alla terza Grazia!
Quando si mangia un cibo che contiene carboidrati la glicemia sale.
Poi interverrà l’insulina che riduce la glicemia portandola al di sotto di 100 mg/dl.
👉 Se si va in ipoglicemia reattiva vuol dire che c’è stato un eccessivo rilascio di insulina… questo in genere capita con un maritozzo… ecco perché bene basare la nostra alimentazione su cibo vero e non industriale.
👉 Se la glicemia fa fatica a scendere, si potrebbe parlare di resistenza insulinica (anticamera del diabete t2), generalmente correlata ad aumentata circonferenza vita.
Ovviamente, se si parte da una condizione di resistenza insulinica o diabete t2, si parte da una glicemia a digiuno alta. E’ chiaro che, in tal caso, la glicemia post prandiale potrebbe arrivare a 300 mg/dl. C’è una condizione patologica.
Ricordiamo che per un cibo che contiene carboidrati si parla di indice glicemico (la rapidità con cui aumenta la glicemia, che si riduce grazie alla fibra solubile), ma soprattutto di carico glicemico che descriverà il reale impatto sulla glicemia (questo dipenderà dall’indice glicemico ma anche dalla quantità assunta di quel cibo).
Pensate che il carico glicemico dei ceci cotti è 6, quindi basso (il carico glicemico è basso se inferiore a 10).
Mangiare legumi è importante. Anche perché contengono fibra solubile, in grado di nutrire i batteri buoni dell’intestino, favorendo un microbiota in eubiosi (in salute). Questo permette anche di rilasciare ormoni come le incretine (GLP-1, ad esempio) che stimolano la secrezione insulinica e la neogenesi di cellule insulino-secernenti (le beta cellule del pancreas). [1]
Un microbiota in salute migliora la sensibilità all’insulina [2]. Nel soggetto con diabete t2, a cui si associa una condizione di disbiosi, si osserva un ridotto effetto incretinico.
Torniamo a mangiare cibo come natura crea e non come l’industria trasforma.
[1] Everard A, Cani PD. Gut microbiota and GLP-1. Rev Endocr Metab Disord. 2014;15(3):189-196. doi:10.1007/s11154-014-9288-6
[2] Afzaal M, Saeed F, Shah YA, et al. Human gut microbiota in health and disease: Unveiling the relationship. Front Microbiol. 2022;13:999001. Published 2022 Sep 26. doi:10.3389/fmicb.2022.999001
TI VA DI AIUTARMI A SOSTENERE QUESTO SITO?
Se acquisti ingredienti o libri o altro sul sito Macrolibrarsi, puoi inserie il codice partner 5496 (fase 4 del carrello), ricambiando la condivisione delle informazioni divulgate sul sito. In questo modo, puoi aiutarmi a sostenere le spese del blog.
GRAZIE!
HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA NUTRIZIONALE PERSONALIZZATA?
Puoi richiederla a questo link .