Era il primo anno della pandemia… a quei tempi stavo ultimando il mio corso di laurea triennale in tecnologie alimentari. A cui sarebbe poi seguito quello magistrale in scienze della nutrizione umana.

Mi ero imbattuta in una “dieta” che mi sembrava ragionevole. Per cui avevo fatto richiesta per essere registrata sul loro sito di riferimento e avevo acquistato il loro corso. La registrazione sul loto sito comunque non era gratis. Già qui avrei dovuto immaginare che ci fosse dietro un po’ di business.

Quindi, pago per il corso e la registrazione al sito. Ero in contatto con una referente della dieta (oltretutto neppure biologa nutrizionista, ma naturopata). E anche qui qualche dubbio mi sarebbe dovuto sorgere.

Cerco il gruppo di riferimento e mi iscrivo.
Mi imbatto con una frase in cui si parla di apporto proteico suggerito “L’EFSA, quando suggerisce 0,8 g di proteine per chilo corporeo, di fatto intende 1,2 g di proteine per chilo” scrive l’admin.

No, vabbé. Sono anche telepatici. Se c’è scritto 0,8 g, su quali basi si ipotizza che di fatto si intenda 1,2 g?

Commento facendo presente che non è proprio così. Come per esempio per la fibra: se c’è scritto di consumare almeno 30 gr di fibra al giorno, non vuol dire che si intende in realtà di consumarne 0 o nulla. Non è proprio così che funzionano le linee guida.

E poi quando si parla di kg corporeo si intende quello IDEALE.
Va bene, andiamo avanti.

Nel gruppo ho visto moltissime proposte con la carne. E ho riportato le raccomandazioni OMS che suggeriscono di basare la nostra alimentazione prevalentemente su cereali non industrialmente raffinati, verdure, legumi e frutta (compresa la frutta oleosa). Sono le linee guida del WCRF.
Mi è stato risposto che l’OMS non è affidabile. Ok, transeat.

Ho poi precisato che le stesse raccomandazioni sono state fornite anche da ricercatori, come ad esempio il Dottor Berrino (che ha partecipato a redigere il Codice Europeo Contro il Cancro).

Mi è stato risposto che Berrino (testuali parole) “non è un esempio da seguire”. A questo punto si scatena il finimondo. Insulti contro il dottore. Pesanti anche sul suo aspetto.

Scusate ma questo non lo accetto. Non è corretto e neppure etico insultare il prossimo e permettersi anche di esprimere giudizi. O addirittura favorire atteggiamenti di stigmatizzazione.

Poi in un gruppo che si definisce scientifico! Inaccettabile!!

Faccio quindi presente che certi commenti sono decisamente offensivi anche nei confronti dei fondatori di questa dieta. Scrivo che pensavo che il gruppo fosse gestito in modo serio (se lo fosse stato certi commenti sarebbero stati subito cancellati).

La storia finisce in modo triste: il mio post e i miei commenti vengono cancellati, e vengo rimossa e bloccata dal gruppo in questione.

Ma non finisce qui…

Scrivo al fondatore della dieta per segnalare questa situazione. La risposta è stata che quel gruppo era pensato per i “pazienti”. Vi rendete conto? Per i pazienti? E gestito da persone che non sono professionisti sanitari?

Poi mi scrive (testuali parole) “lei ha urinato fuori dal vaso”. Ottimo direi. Quindi, in linea con l’approccio del gruppo. L’etica dov’é?

Invio una mail in cui chiedo cortesemente che venga rimosso il mio nominativo dal loro sito. Non posso assolutamente condividere la mancanza di serietà di un approccio che consenta di poter divulgare informazioni poco corrette su gruppi social. Ed è per questo che non gradisco che la mia immagine venga associata a questo approccio.

Mi rimuovono dal sito e mi rimborsano l’importo che avevo versato per diventare una “seguace”.

Ma la storia continua…

Chiedo anche che mi venisse rimborsato l’importo versato per il corso. Oltretutto, ero nei tempi per esercitare il diritto di recesso.
A questa richiesta mi viene risposto che non è possibile. Oramai il corso era stato erogato e non era più possibile il rimborso.
Premetto che il corso consisteva in una serie di documentini scritti in word. Mi era stato già inviato il primo word.

Avrei potuto richiedere il rimborso per vie legali. Ma francamente non ne valeva la pena. Ovviamente, il corso non l’ho ultimato, pur avendolo pagato. Non aveva senso alcuno.

Perché ho condiviso questa mia esperienza?

Per raccontare quale giungla ci sia sulla nutrizione. E quanti approcci senza senso. Gestiti oltretutto da gente che di nutrizione ne sa poco o nulla.

Facciamo attenzione. Si rischia di fare danni seri alla salute!

Oltretutto, che senso ha inventarsi nuove diete se abbiamo la nostra cara dieta mediterranea?


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