Da tempo immemore sappiamo che una delle raccomandazioni del WCRF (Fondo Mondiale per la ricerca sul Cancro) è quello di limitare le carni rosse (in particolare quella processata). Questo a prescindere che siano biologiche o meno. A prescindere dal fatto che le vacche siano allevate al pascolo.
Nelle carni rossi troviamo il ferro EME.
EME: è un composto chiamato porfirina contenente ferro. Tale tipo di ferro è detto ferro EME ed è particolarmente presente nelle carni rosse (comoprese quelle processate).
Nel nostro corpo, il gruppo EME (il complesso formato da un atomo di ferro bivalente e da una molecola di protoporfirina) è di vitale importanza per le cellule a causa del suo coinvolgimento in diversi processi biologici, tra cui il trasporto di ossigeno, la produzione di energia e il metabolismo dei farmaci.
Però ha anche proprietà tossiche e, pertanto, la quantità di eme all’interno delle cellule deve essere strettamente regolata.
L’EME è sfruttata dalle cellule tumorali per sostenerne la proliferazione e la sopravvivenza. La presente revisione riassume la letteratura sull’eme e il cancro, sottolineando l’importanza di considerare l’eme come un attore di spicco in diversi aspetti dell’insorgenza e della progressione del tumore.
In che modo le carni rosse favoriscono i tumori?
L’eme nella carne rossa/lavorata altera molteplici meccanismi molecolari e genetici nell’epitelio del colon, con conseguente carcinogenesi colorettale.
L’accumulo di eme induce la formazione di CHF (fattore eme citotossico, con effetti pro ossidanti) che porta a danni citotossici alle cellule epiteliali superficiali.
Inoltre, l’eme causa la perossidazione dei lipidi e la formazione di NOC (composti nitrosi), con conseguente formazione di radicali liberi e mutazioni genetiche.
Il ferro labile, derivante dalla degradazione dell’eme, induce la formazione di ROS che portano a danni ossidativi e mutazioni genetiche.
Infine, l’eme altera la flora intestinale, potenziando gli effetti citotossici indotti dall’eme.
La carne rossa inoltre è un fattore di rischio per diabete t2 e malattie cardiovascolari.
Oltretutto, un consumo eccessivo di carne rischia di distruggere il pianeta.
Rifertimenti bibliografici
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