Questo è un libro che ho scritto, tanti anni fa, con Franco Berrino.
Ho curato la prima parte sulla prevenzione (estrapolando in parte ciò che avevo scritto nel precedente libro “il cibo della gratitudine”), oltre ad alcuni paragrafi del cibo come medicina e molte ricette.
All’epoca purtroppo ero ancora legata ai retaggi della macrobiotica. Ed è per questo che sono riportate alcune inesattezze.
Dalla crema di riso come “panacea” ai cibi di origine animale che “acidificano”… acidificare l’organismo è un’espressione infelice e totalmente inesatta visto che nel nostro corpo abbiamo oltretutto diversi pH… e il pH ematico è mantenuto “leggermente” basico dai nostri sofisticati meccanismi di omeostasi. Se troppo basico c’è malattia.
Della crema di riso ne abbiamo parlato in più occasioni. È un cibo ad alto carico glicemico, anche se integrale. Sia per il tipo di amidi del riso sia perché stracotta. Se poi viene passata con il passaverdura si perdono anche le fibre che rallentano l’assorbimento degli zuccheri. E si perde anche in parte la tricina.
Piuttosto che in crema, il riso integrale cuociamolo normalmente per assorbimento. E lo uniamo a verdure e grassi di buona qualità (come l’olio evo).
Oltretutto vi è proprio un parafango dedicato agli amidi e a come tempi e temperature di cottura influenzasse il loro indice glicemico. Ma a quei tempi pareva che avessi ancora i paraocchi.
Vi è ancora l’uso di oli raffinati come quello di mais. Oltretutto con un contenuto elevato di acidi grassi omega6 che, se in eccesso (piuttosto facile), possono favorire infiammazione e perdita di integrità di barriera.
Eppure anche l’argomento oli raffinati lo avevo trattato nel libro. Ma anche qui ero ancora accecata da pregiudizi e dai retaggi della macrobiotica.
Purtroppo la stessa macrobiotica che demonizza l’olio evo definendolo “troppo yin” a favore di oli raffinati e ricchi di omega 6 come l’olio di sesamo o quello di girasole.
Che poi “troppo yin” è una espressione infelice che denota una carenza di conoscenza dello yin e dello yang che sono concetti relativi e non di certo assoluti.
Nella vita è importante essere aperti al cambiamento. E per farlo è necessario liberarsi dai pregiudizi e riconoscere i propri errori per non ricadere negli stessi.
La conoscenza è importante.
Ci permette di essere liberi e di crescere in consapevolezza!
Ecco perché non bisogna mai smettere di crescere, con mente libera e rinnovata.
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