In realtà, valori così alti di LDL lasciano presagire IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE (FH).

Ovvero parliamo di una condizione REALMENTE su base genetica, non quella condizione familiare finta a cui ci si riferisce se si chiede se in famiglia ci sono stati casi di ictus (che oltretutto possono essere dovuti anche a stili di vita e abitudini alimentari sbagliate o a valori ALTI NON GESTITI di omocisteina).

Il deficit genetico si riferisce a un deficit di captazione delle LDL. Chiaramente peggiora se si segue una dieta ad alto impatto genetico (che aumenta il rilascio di insulina) e se vi è grasso addominale (che favorisce insulino resistenza, quindi valori alti di insulina).

Ricordiamo che a favorire la produzione di colesterolo (in particolare a livello epatico) è l’INSULINA.

L’INSULINA viene SEMPRE RILASCIATA (e meno male, altrimenti le nostre cellule morirebbero di “fame”, senza poter ossidare il glucosio).

Dunque, il COLESTEROLO lo PRODUCIAMO TUTTI (visto che è una molecola importantissima). Il problema è quando lo produciamo troppo.

Oppure se vi è questa condizione di FH che comporta una ridotta captazione delle LDL a livello epatico. Ovvero un deficit a livello dei recettori delle LDL (che sono quelle che permettono di “catturare” le LDL dal circolo ematico e poterle traferire all’interno dell’epatocita (la cellula epatica).

Questa deficit recettoriale può essere dovuta anche a una aumentata sintesi della proteina PCSK9. che disgrega il recettore LDL e non lo fa più riemergere sulla membrana dell’epatocita.

Non a caso, la terapia farmacologica in caso di FH è proprio l’inibitore della PCSK9 (un anticorpo monoclonale).

Poi molti agiscono sulla inibizione della produzione di colesterolo (e quindi LDL) a livello epatico, trascurando il deficit recettoriale.

Peccato che a favorire la formazione di placche ateromasiche è l’infiammazione endoteliale e le LDL ossidate (che si valutano attraverso un esame delle oxLDL).

Tra i nutraceutici, molto interessante la BERBERINA che, tra le tante azioni, aumenta l’espressione dei recettori LDL e riduce il PCSK9 (quindi il recettore LDL viene nuovamente esposto sull’epatocita).

La berberina però ha uno scarso assorbimento intestinale. Per ottimizzare l’assorbimento della berberina utile il cardo mariano.

Ovviamente va rivista anche l’alimentazione. Possiamo agire anche a livello epigenetico


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