In realtà è una risposta del nostro sistema immunitario.Il sistema immunitario ci difende da virus ed infezioni.

Ma questo, del resto, lo sanno anche i bambini…

Il sistema immunitario ci difende attraverso due modalità: innata (aspecifica) e acquisita.

Nella risposta acquisita, attraverso la produzione di anticorpi specifici per il patogeno, il nostro organismo riesce a mantenere memoria. Per cui, nel momento in cui incontra nuovamente quello specifico microrganismo, sarà in grado di rispondere prontamente e velocemente allo stesso.

Nella risposta innata ritroviamo il processo infiammatorio. Sintomi dell’infiammazione acuta sono:

  • Tumor (edema) a seguito di vasodilazione: questo è importante affinché le cellule del nostro sistema immunitario, quali ad esempio i fagociti, possano muoversi attraverso il torrente ematico e fagocitare il patogeno. Questo avviene attraverso la produzione di citochine infiammatorie (ad esempio il TNF-alfa).
  • Calor (calore, quindi aumento della temperatura e febbre). Questo avviene attraverso il rilascio di citochine infiammatorie (quali ad esempio IL-1, il cosiddetto PIROGENO endogeno, che arriva a livello ipotalamico e lo induce a rilasciare PROSTAGLANDINE che resettano il termostato ad una temperatura più alta).
  • Rubor (rossore)
  • Dolor, ovvero il dolore associato al processo infiammatorio
  • Functio laesa (talvolta)

La febbre è quindi segno che è in atto una risposta del nostro sistema immunitario, come abbiamo visto.

Quando è moderata, ha un’azione benefica e finalizzata ad eliminare il patogeno, in quanto ne inibisce la crescita.

E’ sufficiente l’aumento di un grado di temperatura, quindi da 37°C a 38°C, per interferire con il ciclo di riproduzione virale.

La febbre inoltre

  • fa aumentare la produzione di TRASFERRINA che, sequestrando il ferro, lo sottrae ai patogeni (ostacolandone la crescita).
  • Aumenta l’attività di IL-1, aumentando la produzione di cellule T (cellule della nostra risposta immunitaria specifica).
  • Velocizza i meccanismi di riparazione.

Senza dimenticare il ruolo del glutatione…

Il Glutatione ridotto (GSH, che il nostro organismo sintentizza ad opera dell’enzima glutatione reduttasi) è molto usato dai linfociti T, per cui, una deplezione di GSH comporta una risposta immunitaria meno efficace.

Il glutatione ridotto è un tripeptide formato da acido glutammico, cisteina e glicina. Agisce come antiossidante endogeno intracellulare, proteggendo le cellule dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS) che possono danneggiare proteine (quindi inattivando l’attività biologica degli enzimi), lipidi (compresa il doppio strato fosfolipidico della membrana plasmatica delle nostre cellule), ed il nostro DNA (inducendo anche mutazioni e carcinogenesi).

Dunque, il glutatione gioca un ruolo protettivo e regolatore nel sistema immunitario e nei processi ossidativi.

In questo contesto, quando il nostro sistema immunitario sta lottando per difendere il nostro territorio (una lotta per la salute), comprendiamo bene che sopprimere una febbre moderata attraverso un antipiretico quale ad esempio il paracetamolo (vedi Tachipirina) è piuttosto inopportuno: andremmo ad impedire al sistema immunitario di fare il suo lavoro.

Inoltre, il paracetamolo riduce i livelli di glutatione ridotto, bloccandone la produzione.
Il Glutatione, oltretutto, che già diminuisce nel corso di una infezione virale, inducendo anche stress ossidativo.
Per cui, al danno, uniamo anche la beffa.

Il rimedio della nonna?

Mia madre, in caso di febbre, mi sistemava delle fette di patata (cruda) sulla fronte. E’ sempre stato molto efficace.

Chiaramente, se la febbre è molto alta, può avere effetti negativi.
Ad esempio, se supera i 40°C. Per cui, sarebbe meglio agire con farmaci, sentendo chiaramente il medico.


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